Ma se da un lato è la società umana che in generale funziona come macchina, dall'altro, è innegabile che nel ventunesimo secolo siano le macchine nel loro senso più pratico, ad essere le vere protagoniste. Siamo nell'era dei social network, dei Big-Data e del Machine-Learning. Quella che molto probabilmente passerà alla storia come l'epoca degli albori dell' Intelligenza Artificiale. Viviamo in una quotidianità in cui le macchine tecnologiche la fanno da padroni. Ci svegliamo la mattina al suono della macchina-sveglia, ci prepariamo ad uscire con la macchina-bagno, tramite le cui funzioni curiamo ogni aspetto della nostra igiene personale. Ci rechiamo in ufficio tramite la macchina-automobile o la macchina-del-trasporto-pubblico. Lavoriamo con la macchina-computer e "cazzeggiamo" (mi si passi il termine) con la macchina-cellulare. Il cellulare soprattutto sta diventando, sempre di più da 15 anni a questa parte, una vera e propria macchina-universale di supporto alla nostra esistenza. Con il cellulare non parliamo solo al telefono, ma giochiamo, cerchiamo informazioni, indicazioni stradali, prevediamo il tempo. Si parla sempre più di realtà aumentata ovvero di una serie di funzioni aggiuntive, estensione dei nostri 5 sensi che grazie al cellulare e alla tecnologia in generale riusciamo a percepire in tempo reale. Una macchina come strumento per percepire la realtà in maniera più precisa, più accurata. Una macchina-organo-sensoriale.
Insomma, la macchina e l'uomo nel 2016 incominciano ad integrarsi, a confondersi, a legarsi sempre più. La macchina come uomo (Intelligenza Artificiale) e l'uomo come macchina (Realtà Aumentata). Un connubio sul quale è difficile esprimere un giudizio, che sia buono o sia cattivo sicuramente è, e una cosa è certa: ne vedremo delle belle.
Realtà Aumentata
Intelligenza Artificiale
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